Ciclo idrico

IL CLORO AMICO

Come tutti gli anni con l’arrivo del caldo in alcuni punti della rete può succedere che l’acqua del rubinetto abbia uno strano odore: è il disinfettante, il biossido di cloro. E allora ci si chiede: Perché l’acqua viene clorata? cos’è il biossido di cloro? Quanto è clorata l’acqua di AMC?AMC attraverso il proprio Laboratorio Analisi, che a breve verrà ulteriormente ampliato ed oggetto di Accreditamento, monitora l’acqua estratta dai propri campi pozzi e lungo tutta la filiera di potabilizzazione e distribuzione. L’acqua dei campi pozzi di Terranova e Frassineto, che alimentano la rete consortile, proviene da una fonte sicura che non richiede trattamenti di disinfezione per la potabilizzazione perché non contiene microrganismi patogeni.

Tuttavia l’acqua per giungere al nostro rubinetto può arrivare a percorrere anche decine di chilometri di condotte e pertanto la disinfezione in ingresso alla rete di distribuzione viene effettuata a puro scopo precauzionale per garantire una protezione fino al rubinetto ed il disinfettante che l’accompagna è pronto ad agire nel caso l'acqua venga contaminata accidentalmente da qualche microrganismo. Il cloro è considerato uno dei migliori prodotti per la disinfezione proprio perché è attivo sia contro i batteri che contro spore e virus. Inoltre ricordiamo che, secondo il rapporto 10/20 dell’Istituto Superiore di Sanità, le acque destinate al consumo umano sono sicure rispetto ai rischi di trasmissione di Covid-19 per l’adozione da parte dei Gestori di misure di controllo multibarriera (protezione delle risorse idriche, trattamento delle acque, disinfezione, monitoraggio e sorveglianza) nella filiera idropotabile.

Il disinfettante utilizzato per l’acqua di Casale è il biossido di cloro perché è adeguato alle caratteristiche alcaline della nostra acqua e garantisce una buona disinfezione nel tempo e nello spazio. Questo invece non si riuscirebbe ad ottenere, per esempio, con i trattamenti a raggi UV e ad ozono che non accompagnano l’acqua nel suo percorso e la lasciano quindi vulnerabile lungo il tragitto che dovrà compiere per arrivare al rubinetto. Resta però il problema dell’odore. Il biossido di cloro è una sostanza gassosa e può capitare che in certi periodi dell’anno ed in particolari zone della rete di distribuzione all’atto dell’apertura del rubinetto, il biossido di cloro si liberi più facilmente nell’ambiente domestico. Questo fa sì che il nostro olfatto, molto sensibile al biossido di cloro, registri l’odore del disinfettante e delle sostanze volatili che si vengono a creare per la sua interazione con l’ambiente in cui si diffonde anche a bassissime concentrazioni.

C’è comunque un modo per ovviare all’eventuale fastidioso odore: è sufficiente raccogliere l’acqua prelevata dal rubinetto e lasciarla riposare in una brocca per qualche minuto. A contatto con l’aria infatti, il biossido di cloro evapora. Per renderla poi ancora più gradevole basta riporla in una bottiglia chiusa in frigorifero. Il consumatore deve comunque essere protetto dal rischio di possibili infezioni e dovrebbe quindi accettare di buon grado un possibile disagio, diciamo così, di natura olfattiva, che costituisce un problema sicuramente di portata inferiore rispetto alla garanzia igienico sanitaria che è il requisito fondamentale nell’erogazione del servizio.